diyarbakir (turchia), 6 dic. (lapresse) - "stiamo pensando a iniziative giuridiche perché le rappresaglie sui difensori non sono permesse dal diritto internazionale". così arturo salerni, respinto ieri dalla turchia perché nel 1999 difese abdullah ocalan e gli fece ottenere asilo politico. "mi hanno dato un foglio di via come persona non gradita - ha detto a lapresse appena rientrato a roma -. mi hanno tenuto 24 ore in una piccola stanza con qualche poltrona riservata alle persone in via di espulsione e mi hanno reimbarcato". è stato bloccato all'aeroporto di istanbul appena sceso dal volo in arrivo da roma ciampino.
salerni è attualmente presidente dell'associazione europa levante, nata nel 2001 per promuovere iniziative di solidarietà e rispetto dei diritti umani. da quando difese ocalan non aveva mai messo piede in turchia. "mi prendevano anche in giro gli amici - spiega ridendo - mi dicevano di andare, e così mi sono deciso, ma mi hanno bloccato subito". in turchia le azioni repressive sui legali legati al pkk sono all'ordine del giorno. "arresti, sanzioni, provvedimenti disciplinari - racconta ancora salerni - sono continui sui colleghi che difendono ocalan, recentemente sono stati arresatati in 43. uno dei suoi avvocati, imputato nel processo kck, è in carcere da due anni".
ocalan arrivò in italia nel novembre 1998 dalla russia, accompagnato da un deputato di rifondazione comunista, e si consegnò alle autorità sperando di ottenere asilo. "il collegio difensivo di ocalan in quel periodo - ricorda salerni - eravamo io, giuliano pisapia e luigi saraceni", il primo attuale sindaco di milano e il secondo ex magistrato ed ex deputato ds negli anni novanta. l'allora governo d'alema non si assunse la responsabilità di dargli rifugio e dopo due mesi ocalan partì per nairobi, in kenya. là fu catturato dai servizi segreti di ankara. nell'ottobre 1999 il tribunale civile di roma gli concesse l'asilo politico, ma era troppo tardi.